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2008: ritorno alla base |
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24 - 26 febbraio: Mary Ann Gworek e Jerry Whiting (Reportage fotografico di Mary Ann Gworek e Giovanni Marino)
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Mary Ann Gworek e Giovanni Marino fotografano, Jerry Whiting gira un filmato. Vito L'Erario effettua rilievi con il GPS (guadagnando il soprannome di GPS man). Lasciamo la pista e ci inoltriamo nei campi, alla ricerca dei luoghi dove erano le tende dei quattro Squadroni che componevano il 485th BG.
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Francesco Rienzi ci mostra quelli che lui chiama "il seggiolino del pilota" e "il nastro della mitragliera". Ad un sommario esame, il seggiolino non pare appartenere ad un aereo. Da una targhetta su di esso leggiamo che è di fabbricazione inglese: capiamo che doveva appartenere ad un Bren Carrier, un cingolato inglese. Il nastro non è del tipo usato sugli aerei; scopriremo dopo che la stessa fabbrica aveva sviluppato brevetti relativi a nastri per il munizionamento di armi. Tutti e due gli oggetti, di certo, appartengono all'unità contraerea che difendeva il campo, che era britannica.
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Sul retro dell'edificio vi è un piccolo locale in cui troviamo una pesante cassetta di legno. Cassetta di munizioni? No, cassa di birra Peroni: l'etichetta è ancora visibile. Il locale, difatti, era adibito alla vendita di beni di conforto (birra, sigarette, ecc.).
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Troviamo anche gli impennaggi di coda delle bombe, ormai arrugginiti. Dopo la guerra molto materiale del genere venne mandato in fonderia; a Venosa si racconta pure che, quando gli americani andarono via dalla base, si videro molti bagliori per alcuni giorni. Fuochi d'artificio? Probabilmente, scorte di materiali e munizioni che saltavano. La visita al campo finisce qui. Anzi, finisce al ristorante (che era, al tempo di guerra, un "casino" riservato ai soldati...). Agata Gallù ci raggiunge con una piccola sorpresa: un lenzuolo fatto di tanti spicchi di seta cuciti insieme, con dei ricami. Lo mostriamo a Jerry e Mary Ann: è la stoffa di un paracadute. In tempo di guerra e negli anni successivi vi era grande povertà di tutto, ma si riusciva a trovare questa seta: e le monache dei conventi hanno ricamato molti lenzuoli, sottovesti, camice da notte...
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La visita di Jerry e Mary Ann a Venosa dura poco: avremmo voluto averli ancora con noi. C'è appena il tempo di incontrare Rino Savino, anche lui interessato all'aeroporto, e di dare una breve occhiata alla Chiesa della Trinità, che custodisce la tomba del Guiscardo, e alla casa di Orazio. |
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