Mario Gallù,  L’Isola d’Ischia da terra di emigranti a terra di immigrati               

  
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DA MACARONI A VU’ CUMPRA’: L’IMMIGRAZIONE AD ISCHIA  
 
Negli anni ‘70/’80 Ischia è ormai diventata una realtà che attira masse di turisti sempre più numerose. Gli stranieri che per primi hanno scelto l’isola come loro meta sono prevalentemente di lingua tedesca. Assieme ai turisti arrivano anche i lavoratori stranieri (i tedeschi però hanno ruoli e  status del tutto differenti da quelli che caratterizzano prima gli immigrati extraeuropei e poi gli immigrati dell’est europeo: essi sono impiegati, guide turistiche, ecc.). Arrivano anche capitali tedeschi che vengono investiti nelle strutture turistiche locali (fra i più importanti investimenti si ricorda il parco termale del “Poseidon”). Molte anziane coppie vivono in abitazioni acquistate dagli isolani e ristrutturate ed infine vengono celebrati molti matrimoni tra tedesche ed ischitani, contribuendo a modificare l’identità culturale dell’isola.
Se la colonia dei tedeschi è la prima a radicarsi sull’isola, a circa venti anni fa risale la costituzione di una piccola comunità di tunisini e marocchini. Storicamente i nordafricani sono stati i primi extracomunitari ad impiantarsi nell’isola e più specificamente nel Comune di Forio. Soprattutto i tunisini, che arrivano a contare oltre 200 membri, hanno potuto registrare altissimi tassi di integrazione nella società locale. Molti di loro hanno sposato donne isolane ed hanno costituito delle famiglie, anche se continuano  ad   essere  chiamati,   per estensione  del termine  a tutti  gli extracomunitari “Vù cumprà”, con ciò facendo gli isolani trasparire un atteggiamento d’opportunistica distanza e di malcelata tolleranza sociale.
Nella coscienza collettiva, seppur necessario e funzionale all’economia locale come grande serbatoio di manodopera a basso costo e ad alto rendimento, lo straniero, anche se residente da tempo, viene ancora visto come un problema. Il 79 % delle 198 notizie concernenti gli immigrati e il più delle volte extracomunitari, apparse sugli organi di informazione locale negli ultimi quattro anni, riguardavano fatti “giudiziari e delinquenziali”. Il rafforzamento di tale senso comune si ha con l’esplosione del fenomeno immigratorio dei primi anni ’90, quando sull’isola giungono in numero sempre maggiore immigrati dai Paesi dell’Est europeo, in primis dall’Albania e poi Polonia, Ucraina, Russia, Bielorussia, Romania,ecc, a cui si aggiungono correnti migratorie provenienti anche dal Centro e Sud America. Una colonia consistente, proveniente da Santo Domingo, si è distribuita tra Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno e Forio.
Gli arrivi sull’isola  si fanno sempre più consistenti e le anagrafi dei sei Comuni isolani, alla fine del 2000, registrano 1997 residenti extracomunitari. Una stima attendibile dei lavoratori stranieri, compresi quelli non censiti, presenti sull’isola ne fa aumentare il numero fino ad almeno 3000. Un gruppo nazionale ampiamente presente e occupato nella funzione specializzata di Badante (prima appannaggio di Polacche e Russe ) è quello delle Ucraine, anche se le anagrafi ne registrano solo 11. Sempre dalle anagrafi, oltre i tunisini, risulta che i dominicani e gli albanesi costituiscono la comunità più numerose residenti sull’isola con circa 100 persone per gruppo.(U. Vuoso, Gli Altri dell'isola - Immigrazione ed intercultura ad Ischia. Ed. ImagenAenaria, Ischia, 2003, pp. 41-44).
Al 31.12.2005 risultavano regolarmente censiti dagli uffici anagrafe dei sei Comuni isolani 2.068 extracomunitari a cui bisogna aggiungerne almeno un altro migliaio non censiti, soprattutto nella stagione turistica. Qui di seguito viene riportato lo specchietto riassuntivo della popolazione residente e l’incidenza degli stranieri immigrati.  
 
                           
       COMUNE
POPOLAZIONE
EXTRA-COMUNITARI
    ISCHIA
18.383
534
    FORIO
16.024
828
    BARANO
9.960
206
   CASAMICCIOLA
8.093
224
   LACCO AMENO
4.614
162
   SERRARA FONTANA
3.119
114
   TOTALE ISOLA
60.193
2.068
Dati concernenti la popolazione dell’isola aggiornati al 31/12/2005 (Comune di Ischia, Ufficio Anagrafe) .
 
L’immigrazione straniera in Italia e nell’isola d’Ischia non è più un fatto nuovo né di emergenza. Le persone che sono arrivate da sole hanno fatto venire moglie e figli, i bambini vanno a scuola, gli adulti lavorano, sono sempre di più le coppie miste, molti bambini di genitori stranieri sono nati ad Ischia. Si sono create associazioni di immigrati, ristoranti etnici, negozi ed attività gestiti da immigrati. Il panorama ischitano, come quello italiano, si sta pian piano trasformando e la società multietnica è diventata una vivace realtà quotidiana. Non mancano certamente i problemi legati all’integrazione, ma nella maggior parte dei casi le cose vanno abbastanza bene, nonostante la naturale paura delle altre culture.
Uno dei maggiori problemi che gli immigrati incontrano è quello della casa. I prezzi dell’affitto (e anche quelli dell’acquisto) sono molto alti ed in alcuni casi proibitivi, non solo per gli immigrati. I proprietari sono diffidenti nei loro confronti. Vivono spesso in appartamenti piccoli e malsani. Molti immigrati abitano con amici, parenti o semplicemente conterranei, dividendo con loro le spese, ma non appena le condizioni economiche lo permettono le famiglie tendono a cercare una soluzione abitativa indipendente.
Gli stranieri sono sempre più inseriti in un lavoro regolare, o al limite del regolare. Ciò ha fatto diffondere la psicosi isterica che gli stranieri tolgono lavoro agli italiani. Questa affermazione per lo più non è vera, perché gli immigrati svolgono in genere dei lavori rifiutati dagli isolani, il lavapiatti nei ristoranti tanto per citarne uno. Sono gli stessi datori di lavoro ad ammettere di dover ricorrere a manodopera  straniera in diversi settori, anche se c’è da aggiungere che in molti casi sono usati come arma di ricatto nei confronti dei lavoratori ischitani per calmierare i prezzi del mercato del lavoro, e anche per imporre ritmi e condizioni di lavoro altrimenti inaccettabili.
L’immigrato manda i figli a scuola per aiutarli nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana, ma anche per acquisire conoscenze e specializzazioni che possono tornargli utili nell’inserimento sociale e lavorativo. Anche gli adulti frequentano la scuola, soprattutto i corsi di italiano per stranieri, i corsi di lingua inglese e di informatica, ma anche corsi per acquisire un diploma di scuola media o scuola superiore, o riconvertire in titoli validi per l’Italia i propri titoli di studio non riconosciuti in Italia.
 
DA MACARONI A VU'CUMPRA': L'IMMIGRAZIONE AD ISCHIA

 

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