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- Era poco più di un bambino, subito
dopo l’ultima guerra, quando giunse per lui il momento di cominciare a
lavorare.
- La vita era dura
a quell’epoca e occorreva darsi da fare, così suo padre cercò di
trovare un artigiano dove Carlo potesse imparare un mestiere: del
resto, era quanto capitava a tutti i ragazzi della sua età, che se non
erano avviati alla campagna venivano affidati come apprendisti al
barbiere, al maniscalco, al muratore o a qualsiasi altro “mastro
d’arte”.
- Però Carlo non riusciva proprio ad
adattarsi a nessuna di queste soluzioni e si comportava come un
piccolo ribelle.
- Lui era attratto dai motori e osservava affascinato
l’officina di Mast’ Rocco Restaino, valente meccanico di
Venosa. Tuttavia Mast’ Rocc aveva già quei cinque aiutanti tra
apprendisti e lavoranti, sarebbe stato difficile farsi accettare.
- E
così, pur senza far parte dell’officina, Carlo si faceva trovare la
mattina presto davanti all’officina prima dell’orario d’apertura, e
quando Mast’ Rocc doveva tirar su la pesante saracinesca, lui lo
aiutava. Mast’Rocc, che aveva già una certa età, apprezzava il gesto
di quel giovane volenteroso ed alla fine, dopo che anche il papà di
Carlo gli chiese di prendere sotto di sé il figlio, finì con
l’accettare.
- Fu così che Carlo entrò come
apprendista in officina. Era affascinato dai motori e non vedeva l’ora
di cimentarsi con i segreti della meccanica: nei primi tempi,
comunque, gli toccava ancora arrivare presto e ...alzare solo la
saracinesca.